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lunedì 10 novembre 2014
L'invito di laura boerci è in attesa di una tua risposta
martedì 4 novembre 2014
L'invito di laura boerci è in attesa di una tua risposta
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mercoledì 29 ottobre 2014
Vorrei aggiungerti alla mia rete professionale su LinkedIn!
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martedì 29 luglio 2014
Laura Boerci ti ha mandato un invito
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sabato 13 settembre 2008
Scuola: la lettera di una studentessa
"Questa è la realtà: incivile."
Una voce tra mille.
"17 anni, atrofia spinale, funzionalità rimasta: avambraccio destro" questa sono io. Ma non solo.
Una voce tra mille.
"17 anni, atrofia spinale, funzionalità rimasta: avambraccio destro" questa sono io. Ma non solo.
"Studentessa del quarto anno, liceo classico " sono anche questo, oltre a molto altro. Come ogni studentessa mi appresto anch'io ad intraprendere un nuovo anno, purtroppo però la mia mente non è occupata soltanto dal pensiero della tipologia di diario da comprare o dei compiti che mi rimangono da fare. Infatti io e la mia famiglia abbiamo ricevuto la "lieta" notizia che quest'anno mi spettano non più 18 ore di sostegno - con le quali non si riusciva comunque a soddisfare totalmente le mie necessità - bensì 9. Praticamente qualcosa in più di un'ora al giorno.
"Quest'anno ci sono stati molti tagli", saprete già grazie alle giornaliere nenie di quotidiani e televisioni .
Mi domando: cosa ci può essere ancora da tagliare in tali situazioni? L'insegnante di sostegno, oltre ad essere un diritto, è una necessità. Il suo ruolo- finalizzato alla copertura delle ore in cui sono costretta a mancare, nonché alla copiatura di appunti, esercizi ecc. per i quali lo sforzo eccessivo potrebbe comportare la totale perdita di forza rimastami al braccio- è irriducibile ed insostituibile. Diversamente dovrei rimanere nella speranza di aiuto da parte dei compagni o dei professori curriculari per semplice solidarietà, ed il mio diritto sfuma per questi cosiddetti "tagli" che umiliano me insieme a tutte le persone con le stesse o similari necessità, infierendo con ulteriori problemi in chi già ne ha molti.
"Quest'anno ci sono stati molti tagli", saprete già grazie alle giornaliere nenie di quotidiani e televisioni .
Mi domando: cosa ci può essere ancora da tagliare in tali situazioni? L'insegnante di sostegno, oltre ad essere un diritto, è una necessità. Il suo ruolo- finalizzato alla copertura delle ore in cui sono costretta a mancare, nonché alla copiatura di appunti, esercizi ecc. per i quali lo sforzo eccessivo potrebbe comportare la totale perdita di forza rimastami al braccio- è irriducibile ed insostituibile. Diversamente dovrei rimanere nella speranza di aiuto da parte dei compagni o dei professori curriculari per semplice solidarietà, ed il mio diritto sfuma per questi cosiddetti "tagli" che umiliano me insieme a tutte le persone con le stesse o similari necessità, infierendo con ulteriori problemi in chi già ne ha molti.
Ed il mio, vi assicuro, è un caso tra molti, un caso che a paragone con altri è quasi niente.
Le giuste proteste che avanzano in questi giorni da parte dei familiari di questi sfortunati ragazzini e di insegnanti da testimonianza alle mie parole.
Questa mia voce tra mille, non per cullarvi nella pausa caffè, ma per rendere nitida una realtà, per tastare con mano.
E' già da tempo che la nostra civiltà da segnali d'inciviltà. Gli animali, e nemmeno tutti, sopprimono il più debole per portare avanti la specie sana e forte.
L'uomo si fa chiamare "animale razionale", ma non mi sembra che il suo comportamento sia adeguato ad una tal definizione.
Anche con problemi, anche se bisognosi di sussistenza, i deboli possono essere più forti dei cosiddetti forti e diventare una risorsa, una potente risorsa.
Non lo sapevano ancora gli Spartani che preferivano gettare i "difettosi" dalla rupe Tarpea o dal monte Taigeto , ma noi lo sappiamo, dovremmo saperlo, se n'è fatta di strada da allora.
Eppure eccomi qua, costretta a scrivere per denunciare uno dei tanti segni d'inciviltà, d'irrazionalità.
So che non cambierà ugualmente nulla dopo queste mie righe, e ciò è triste considerando che ho solo 17 anni, ma una speranza rimane sempre: che qualcuno sappia e pensi.
E so comunque con la stessa certezza, anzi di più (per fortuna), che riuscirò anche quest'anno, che mi sbraccerò più del dovuto per ottenere quello che un mio comune coetaneo ottiene con la metà degli sforzi.
Mi auguro che sia così anche per tutte le altre sfortunate vittime, lo spero vivamente davvero.
Questa tuttavia è la realtà.
P. T.
Le giuste proteste che avanzano in questi giorni da parte dei familiari di questi sfortunati ragazzini e di insegnanti da testimonianza alle mie parole.
Questa mia voce tra mille, non per cullarvi nella pausa caffè, ma per rendere nitida una realtà, per tastare con mano.
E' già da tempo che la nostra civiltà da segnali d'inciviltà. Gli animali, e nemmeno tutti, sopprimono il più debole per portare avanti la specie sana e forte.
L'uomo si fa chiamare "animale razionale", ma non mi sembra che il suo comportamento sia adeguato ad una tal definizione.
Anche con problemi, anche se bisognosi di sussistenza, i deboli possono essere più forti dei cosiddetti forti e diventare una risorsa, una potente risorsa.
Non lo sapevano ancora gli Spartani che preferivano gettare i "difettosi" dalla rupe Tarpea o dal monte Taigeto , ma noi lo sappiamo, dovremmo saperlo, se n'è fatta di strada da allora.
Eppure eccomi qua, costretta a scrivere per denunciare uno dei tanti segni d'inciviltà, d'irrazionalità.
So che non cambierà ugualmente nulla dopo queste mie righe, e ciò è triste considerando che ho solo 17 anni, ma una speranza rimane sempre: che qualcuno sappia e pensi.
E so comunque con la stessa certezza, anzi di più (per fortuna), che riuscirò anche quest'anno, che mi sbraccerò più del dovuto per ottenere quello che un mio comune coetaneo ottiene con la metà degli sforzi.
Mi auguro che sia così anche per tutte le altre sfortunate vittime, lo spero vivamente davvero.
Questa tuttavia è la realtà.
P. T.
sabato 14 giugno 2008
Disabili: il numero è destinato a crescere nei prossimi anni
Purtroppo non si tratta delle considerazioni delle solite Cassandre o dei soliti pessimisti. No: come ha fatto giustamente notare in un recente seminario di studi su disabilità e vita indipendente il Segretario dell'Associazione "Luca Coscioni" Marco Cappato, in un Paese come il nostro che continua inesorabilmente ad invecchiare, il numero dei portatori di handicap o di coloro che necessitano di aiuto è necessariamente destinato ad aumentare.
Ecco allora che lo Stato centrale, ma ancor più gli enti locali (Disponibilità fondi permettendo), dovranno essere in grado di fornire un aiuto concreto tanto ai singoli quanto alle famiglie, affrontando un problema che a questo punto non può più definirsi esclusivamente di categoria.
Attualmente, dati Istat alla mano, i disabili in Italia sono all'incirca 2,8 milioni, ma nel 2020 potranno aumentare del 70%.
Iniziamo a pensarci!
Ecco allora che lo Stato centrale, ma ancor più gli enti locali (Disponibilità fondi permettendo), dovranno essere in grado di fornire un aiuto concreto tanto ai singoli quanto alle famiglie, affrontando un problema che a questo punto non può più definirsi esclusivamente di categoria.
Attualmente, dati Istat alla mano, i disabili in Italia sono all'incirca 2,8 milioni, ma nel 2020 potranno aumentare del 70%.
Iniziamo a pensarci!
giovedì 22 maggio 2008
Aumentano gli animali abbandonati
Sono soprattutto i cani e i gatti le innocenti e ignare vittime di questi "umani" comportamenti... si fa per dire!
Il fenomeno, stando ad una recente inchiesta dell'Independent risulta in preoccupante aumento. a dimostrarlo sono le tante strutture atte a ospitare animali abbandonati che rischiano il collasso. Colpa della crisi, dice qualcuno, che non permette più a tante famiglie, anche nel Regno di Sua Maestà, di arrivare alla fine del mese. Ecco quindi che l'unica soluzione sembra essere quella di dare il ben servito all'amico a quattro zampe, considerato una sorta di bene superfluo, troppo oneroso, del quale si può fare a meno.
Chi ha avuto o ha la fortuna di poter tenere un animale in casa, amandolo e prendendosene cura credo possa convenire con me che la crisi economica non c'entra. A mio avviso è la concezione dell'usa e getta, tanto cara a noi contemporanei a far si che un cane o un gatto abbiano per molti, grandi e piccini, lo stesso valore di un telefonino, di un'automobile ecc., insomma di un qualsiasi giocattolo da utilizzare fin tanto che fa comodo per poi liberarsene quando ci si stanca o si trova un'altra distrazione... anche questo fa parte della religione del consumo!
Il fenomeno, stando ad una recente inchiesta dell'Independent risulta in preoccupante aumento. a dimostrarlo sono le tante strutture atte a ospitare animali abbandonati che rischiano il collasso. Colpa della crisi, dice qualcuno, che non permette più a tante famiglie, anche nel Regno di Sua Maestà, di arrivare alla fine del mese. Ecco quindi che l'unica soluzione sembra essere quella di dare il ben servito all'amico a quattro zampe, considerato una sorta di bene superfluo, troppo oneroso, del quale si può fare a meno.
Chi ha avuto o ha la fortuna di poter tenere un animale in casa, amandolo e prendendosene cura credo possa convenire con me che la crisi economica non c'entra. A mio avviso è la concezione dell'usa e getta, tanto cara a noi contemporanei a far si che un cane o un gatto abbiano per molti, grandi e piccini, lo stesso valore di un telefonino, di un'automobile ecc., insomma di un qualsiasi giocattolo da utilizzare fin tanto che fa comodo per poi liberarsene quando ci si stanca o si trova un'altra distrazione... anche questo fa parte della religione del consumo!
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