lunedì 24 dicembre 2007

AUGURI!

Cari amici, che avete la pazienza e la costanza di leggermi, voglio
farvi i miei più sinceri auguri di buone feste e di un sereno 2008 con
una poesia scritta dal Mahatma Gandhi.


Prendi un sorriso
e regalalo a chi non l'ha mai avuto.

Prendi un raggio di sole
Fallo volare là dove regna la notte.

Scopri una sorgente
Fa bagnare chi vive nel fango.

Prendi una lacrima
Posala sul volto di chi non ha mai pianto.

Prendi il coraggio
Mettilo nell'animo di chi non sa lottare.

Scopri la vita
Raccontala a chi non sa capirla.

Prendi la speranza
E vivi nella sua luce.

Prendi la bontà
E donala a chi non sa donare.

Scopri l'amore
E fallo conoscere al mondo.

mercoledì 19 dicembre 2007

Brava Italia!

E' stato emozionante, almeno per me, Cittadino di questo strano,
spesso bizzarro, ma sempre da tutti i punti di vista, buoni e cattivi,
straordinario Paese sentire ieri alla TV il successo della Risoluzione
ONU che esorta tutti gli Stati a stabilire una moratoria al fine
dell'abolizione della pena di morte nel Mondo. Ed è stato ancora più
bello avere la consapevolezza che tale successo ha trovato molta della
sua spinta e della sua energia vitale nell'azione diplomatica
italiana. Un risultato che come ha fatto notare lo stesso Presidente
Napolitano premia non solo le Istituzioni presenti e passate di
qualsiasi colore politico, ma anche le tantissime iniziative promosse
a questo riguardo nell'ultimo decennio dalla società civile.
Dopo tutto, come con l'onestà intellettuale di sempre Arrigo Levi ha
scritto su "La Stampa" di oggi: (cito testualmente) "su alcune
questioni di alto valore civile, non siamo poi così divisi come spesso
sembriamo a noi stessi, e agli osservatori, più o meno benevoli, che
con tanta facilità ci descrivono come un Paese in declino (ripetendo
peraltro, bisogna riconoscerlo, cose che noi stessi non ci stanchiamo
di dire di noi)".
Chissà, forse è anche da risultati come questo e dai valori che lo
hanno reso possibile che si può provare a ripartire, magari, perché
no, con un pizzico di orgoglio in più!

martedì 11 dicembre 2007

Basta con le morti sul lavoro!!!

E' stato uno degli slogan scanditi ieri a Torino durante la
manifestazione in memoria delle vittime del rogo alla Thyssen e contro
le cosiddette morti bianche. In pieno stile Italia di fronte alle
morti annunciate, per un giorno si sono spente le luci di Natale, si
sono abbassate le serrande di molti negozi, si sono celebrate messe,
si è portato il lutto al braccio. Ma cosa cambierà domani? Ora
politici ed imprenditori d'un tratto sembrano accorgersi che si può
morire anche sul lavoro, che le misure di sicurezza sono fin troppo
spesso inadeguate, che in gioco non c'è soltanto la vita delle
aziende, ma anche quella di donne e di uomini! Quanto durerà questa
consapevolezza, se davvero di consapevolezza si tratta? Eppure il
Nostro Presidente della Repubblica Napolitano, fin dai primi giorni
del suo mandato non ha mai mancato di intervenire e sottolineare con
grande saggezza e lungimiranza l'urgenza di porre fine a quella che
dai numeri ha tutte le connotazioni di un'autentica strage. Chi l'ha
ascoltato? Non posso fare a meno di chiedermi, forse non sono l'unico,
a che servano oggi i buoni propositi di inasprire i provvedimenti
legislativi in materia di sicurezza, quando si fatica enormemente, in
buona o in cattiva fede, a far rispettare quelli vigenti.
Forse che morire sul lavoro, lo dico provocatoriamente da cittadino
incazzato, è da considerarsi uno spiacevole danno collaterale o un
tributo da pagare alla crescita economica?

giovedì 6 dicembre 2007

Xenofobia: non sottovalutiamola!

In tema di immigrazione stiamo assistendo ormai sempre più di
frequente a prese di posizione da parte di molti politici locali, in
particolare del Nord Est che non esito a definire sconcertanti.
Borse di studio negate a cittadini extracomunitari, niente case a chi
non ha un reddito adeguato, esortazioni a cambiare paese rivolte agli
italiani nei display informativi elettronici comunali e chi più ne ha
più ne metta. Il tutto ovviamente nel nome di quel valore che è la
sicurezza! Ma sicurezza di chi? Di tutti o soltanto di noi italiani
doc? Mi piacerebbe una volta per tutte si provasse a distinguere con
onestà intellettuale, l'esigenza senza dubbio reale di far rispettare
la legalità, dalle pericolose criminalizzazioni generalizzate, che
sanno tanto di propaganda d'infimo ordine, buona forse solo a coprire
le manchevolezze di una classe politica sempre meno credibile,
litigiosa e incapace di fornire risposte. La sicurezza si garantisce
scrivendo, ma soprattutto applicando leggi giuste, in grado di
perseguire la criminalità in quanto tale, senza distinzioni di razza o
cittadinanza, ma anche favorendo con ogni mezzo, pari opportunità in
primis, i processi di integrazione di quei cittadini che giungono da
altri paesi, non soltanto dell'Unione.
Non mi piacciono coloro che ipocritamente in nome delle regole
dell'economia e della globalizzazione vorrebbero far lavorare gli
extracomunitari in Italia, magari sottopagati o addirittura in nero, e
a fine turno rispedirli nei loro luoghi d'origine.

mercoledì 5 dicembre 2007

Giornata Mondiale dei Disabili…

Come sempre, i discorsi di rito, i nobili pensieri e i buoni propositi
si sono sprecati! Politici locali e nazionali, giornalisti e
benpensanti non hanno perso occasione lo scorso 3 Dicembre per parlare
di handicap. Peccato tutto ciò abbia avuto una volta di più il sapore
della celebrazione e della ricorrenza.
Barriere architettoniche, accesso all'informazione, integrazione
scolastica, inserimento lavorativo, assistenza alle famiglie dei non
autosufficienti non devono rappresentare, come fin troppo spesso a mio
parere accade, soltanto argomenti di discussione per convegni e
tavole rotonde, ma saper divenire autentica coscienza collettiva.
E' necessario allora che le Istituzioni, a partire dalla Scuola si
impegnino a promuovere la cultura della diversità, vissuta non
come ostacolo bensì come risorsa utile alla crescita civile e morale
dell'intera società.
I finti buonismi, i politically correct linguistici e le acrobazie
semantiche a cui i media ci stanno abituando non servono!

sabato 24 novembre 2007

Inciucio Rai-Mediaset… ma chi l’avrebbe mai detto!!!

Al di là delle intercettazioni il cui giudizio ultimo spetterà soltanto alla Magistratura, al di là delle inchieste interne subito avviate dalle due Aziende fa un tantino sorridere il polverone politico di questi giorni a seguito dell’articolo di Repubblica su accordi, per così dire sottobanco tra Viale Mazzini e Mediaset. Forse che noi poveri e troppe volte irresponsabili telespettatori non c’eravamo accorti che di concorrenza nell’offerta dei programmi delle due aziende non v’era neppure l’ombra? Forse che non c’eravamo accorti che i palinsesti erano praticamente identici? Forse che non avvertiamo tutti i giorni che gira e rigira i tg, i programmi di approfondimento (si fa per dire), i talkshow sembrano l’uno la copia dell’altro?
Certo, se poi tale modus operandi sia avvenuto, ribadisco il se, in forma più massiccia o illecita durante il governo del Centrodestra, con una sorta cioè di padrone unico per entrambi i poli tv, beh, la questione ha un solo nome: conflitto d’interessi. Eh già, proprio quella questione che tutti da tredici anni e a seconda dell’opportunismo politico sembrano voler affrontare, che viene agitata come uno spauracchio, propagandata, mistificata, demonizzata e infine dimenticata. Nel periodo 1996-2001 il, anzi, i governi di centrosinistra avevano promesso di occuparsene, auspicandola ma mai realizzandola. E sempre il governo di centrosinistra poi nel 2006 l’aveva posta fra le sue priorità. E’ passato un anno e mezzo … attendiamo fiduciosi il consueto, per l’Italia tutta naturalmente, favorevole riscontro!

giovedì 15 novembre 2007

Ai nostri politici

Ecco un bel pensiero di Martin Luther King che chiunque sceglie di
mettere il proprio operato al servizio delle Istituzioni forse ben
farebbe a porre in pratica:

"...La persona di mente acuta esamina sempre i fatti prima di giungere
alle conclusioni;
in breve, giudica dopo;
la persona di mente ottusa giunge ad una conclusione prima ancora di
avere esaminato il primo fatto;
in breve, pregiudica, ed è vittima dei pregiudizi..."

mercoledì 14 novembre 2007

Ma che Paese siamo?

Insomma, ogni occasione sembra essere ghiotta per i nostri politici per insultarsi reciprocamente, anche quando si dovrebbe invece cercare soluzioni in grado di porre un freno a una violenza sempre più dilagante e che più nulla ormai ha a che vedere col calcio o lo sport in generale. Mi riferisco naturalmente ai fatti della scorsa domenica, ma anche a quelli di tante altre domeniche passate e chissà, probabilmente future.

Neppure di fronte alle immagini sconcertanti mandate in onda fino alla nausea di quartieri messi letteralmente sottosopra, la classe politica italiana ha ritenuto di fermarsi un istante e fare fronte comune nel cercare una qualche soluzione idonea a perseguire atti che sanno molto di terrorismo: già, perché in quale altro modo potremmo definire incendi di automobili e cassonetti, sfasci di vetrine e arredi urbani, aggressioni , fino all’attacco frontale alle Forze dell’Ordine? No, a farla da padrone sono purtroppo state ancora una volta, da una parte e dall'altra, le accuse di inadempienza, incapacità e chi più ne ha più ne metta, abbondantemente fomentate da un certo “giornalismo” sempre più povero di ideali, spregiudicato, soltanto a caccia di sensazionalismi e di audience.

Mi domando a questo punto come si possa pretendere di scoraggiare la violenza quando i primi a praticarla, seppure verbalmente… per il momento almeno, sono coloro che dovrebbero dare ai cittadini il più alto esempio di dialogo e di rispetto.

martedì 6 novembre 2007

Caro Enzo ci mancherai!

Questa mattina si è spenta una delle voci più autorevoli e limpide del giornalismo italiano ed internazionale.
Ho letto molti dei libri di Biagi e ho sempre apprezzato quel suo stile pacato e chiaro, comprensibile a tutti e perchè no, in alcuni tratti addirittura poetico. Un giornalismo libero e schietto, capace di affrontare a viso aperto il potente di turno senza mai venir meno all'amore per la verità e il rispetto verso il prossimo.

lunedì 5 novembre 2007

Grazie Laura!

Leggendo il bel libro dell'amica scrittrice Laura Boerci "L'Aura di tutti i giorni" mi sono soffermato sui versi di questa poesia africana. Versi che ci parlano di tempo, quel tempo di cui fin troppo spesso scordiamo il prezioso valore e che ci lasciamo scivolar via senza viverlo, immersi come siamo nella nostra frenetica ricerca di un non ben definito domani.


"Prenditi il tempo per l'impegno e per la fatica, sarà il prezzo del tuo crescere.

Prenditi il tempo per giocare, è il tuo modo di essere bambino.

Prenditi il tempo per sorridere, sarà la musica del tuo cuore.

Prenditi il tempo per riposare, rinnoverai le forze del corpo e della mente.

Prenditi il tempo per essere gentile, sarà la strada verso la felicità.

Prenditi il tempo per sognare, sarà la strada verso le stelle.

Prenditi il tempo per riflettere, sarà la sorgente della tua forza.

Prenditi il tempo per fare progetti, allora avrai il tempo per fare altre cose. Non dire quando avrai il tempo, perché forse non l'avrai mai, se non ora!"

sabato 3 novembre 2007

Mi si perdoni lo sfogo...

...ma provo un gran senso di disagio nel sentire ogni santo giorno rimbalzare su tv e giornali, da destra a sinistra e da sinistra a destra, quasi in una danza isterica, reciproche accuse di inadeguatezza o di irresponsabilità su questo o quest’altro argomento della vita pubblica italiana. Ma trovo ancor più odioso ciò si manifesti anche d’innanzi a cruenti e drammatici fatti di cronaca, come sta avvenendo a mio parere in maniera del tutto strumentale nelle ultime ore.
Colpa di a, di b, di c, di chi ha governato prima, di chi governa ora, di chi governerà e come sempre, di nessuno.
Non credo sia questo ciò di cui abbiamo bisogno. Non credo saranno gli ormai quotidiani e insopportabili, lasciatemelo dire, scambi di battute al vetriolo fra politici a infondere nei cittadini, soprattutto fra i più giovani, il rispetto e il senso delle Istituzioni, se Queste per prime e indipendentemente da chi è chiamato a governarle, non imparano ad ascoltare.
E qui l'antipolitica non c'entra!

lunedì 29 ottobre 2007

Qualche Ringraziamento

Prima di cominciare desidero fin d'ora ringraziare quanti avranno voglia di leggere questo Blog.
 
Ringrazio inoltre l'AMICO Massimo per l'immensa pazienza dimostratami e per i suoi sempre preziosi suggerimenti!
 
E allora, che l'avventura cominci!