sabato 24 novembre 2007

Inciucio Rai-Mediaset… ma chi l’avrebbe mai detto!!!

Al di là delle intercettazioni il cui giudizio ultimo spetterà soltanto alla Magistratura, al di là delle inchieste interne subito avviate dalle due Aziende fa un tantino sorridere il polverone politico di questi giorni a seguito dell’articolo di Repubblica su accordi, per così dire sottobanco tra Viale Mazzini e Mediaset. Forse che noi poveri e troppe volte irresponsabili telespettatori non c’eravamo accorti che di concorrenza nell’offerta dei programmi delle due aziende non v’era neppure l’ombra? Forse che non c’eravamo accorti che i palinsesti erano praticamente identici? Forse che non avvertiamo tutti i giorni che gira e rigira i tg, i programmi di approfondimento (si fa per dire), i talkshow sembrano l’uno la copia dell’altro?
Certo, se poi tale modus operandi sia avvenuto, ribadisco il se, in forma più massiccia o illecita durante il governo del Centrodestra, con una sorta cioè di padrone unico per entrambi i poli tv, beh, la questione ha un solo nome: conflitto d’interessi. Eh già, proprio quella questione che tutti da tredici anni e a seconda dell’opportunismo politico sembrano voler affrontare, che viene agitata come uno spauracchio, propagandata, mistificata, demonizzata e infine dimenticata. Nel periodo 1996-2001 il, anzi, i governi di centrosinistra avevano promesso di occuparsene, auspicandola ma mai realizzandola. E sempre il governo di centrosinistra poi nel 2006 l’aveva posta fra le sue priorità. E’ passato un anno e mezzo … attendiamo fiduciosi il consueto, per l’Italia tutta naturalmente, favorevole riscontro!

giovedì 15 novembre 2007

Ai nostri politici

Ecco un bel pensiero di Martin Luther King che chiunque sceglie di
mettere il proprio operato al servizio delle Istituzioni forse ben
farebbe a porre in pratica:

"...La persona di mente acuta esamina sempre i fatti prima di giungere
alle conclusioni;
in breve, giudica dopo;
la persona di mente ottusa giunge ad una conclusione prima ancora di
avere esaminato il primo fatto;
in breve, pregiudica, ed è vittima dei pregiudizi..."

mercoledì 14 novembre 2007

Ma che Paese siamo?

Insomma, ogni occasione sembra essere ghiotta per i nostri politici per insultarsi reciprocamente, anche quando si dovrebbe invece cercare soluzioni in grado di porre un freno a una violenza sempre più dilagante e che più nulla ormai ha a che vedere col calcio o lo sport in generale. Mi riferisco naturalmente ai fatti della scorsa domenica, ma anche a quelli di tante altre domeniche passate e chissà, probabilmente future.

Neppure di fronte alle immagini sconcertanti mandate in onda fino alla nausea di quartieri messi letteralmente sottosopra, la classe politica italiana ha ritenuto di fermarsi un istante e fare fronte comune nel cercare una qualche soluzione idonea a perseguire atti che sanno molto di terrorismo: già, perché in quale altro modo potremmo definire incendi di automobili e cassonetti, sfasci di vetrine e arredi urbani, aggressioni , fino all’attacco frontale alle Forze dell’Ordine? No, a farla da padrone sono purtroppo state ancora una volta, da una parte e dall'altra, le accuse di inadempienza, incapacità e chi più ne ha più ne metta, abbondantemente fomentate da un certo “giornalismo” sempre più povero di ideali, spregiudicato, soltanto a caccia di sensazionalismi e di audience.

Mi domando a questo punto come si possa pretendere di scoraggiare la violenza quando i primi a praticarla, seppure verbalmente… per il momento almeno, sono coloro che dovrebbero dare ai cittadini il più alto esempio di dialogo e di rispetto.

martedì 6 novembre 2007

Caro Enzo ci mancherai!

Questa mattina si è spenta una delle voci più autorevoli e limpide del giornalismo italiano ed internazionale.
Ho letto molti dei libri di Biagi e ho sempre apprezzato quel suo stile pacato e chiaro, comprensibile a tutti e perchè no, in alcuni tratti addirittura poetico. Un giornalismo libero e schietto, capace di affrontare a viso aperto il potente di turno senza mai venir meno all'amore per la verità e il rispetto verso il prossimo.

lunedì 5 novembre 2007

Grazie Laura!

Leggendo il bel libro dell'amica scrittrice Laura Boerci "L'Aura di tutti i giorni" mi sono soffermato sui versi di questa poesia africana. Versi che ci parlano di tempo, quel tempo di cui fin troppo spesso scordiamo il prezioso valore e che ci lasciamo scivolar via senza viverlo, immersi come siamo nella nostra frenetica ricerca di un non ben definito domani.


"Prenditi il tempo per l'impegno e per la fatica, sarà il prezzo del tuo crescere.

Prenditi il tempo per giocare, è il tuo modo di essere bambino.

Prenditi il tempo per sorridere, sarà la musica del tuo cuore.

Prenditi il tempo per riposare, rinnoverai le forze del corpo e della mente.

Prenditi il tempo per essere gentile, sarà la strada verso la felicità.

Prenditi il tempo per sognare, sarà la strada verso le stelle.

Prenditi il tempo per riflettere, sarà la sorgente della tua forza.

Prenditi il tempo per fare progetti, allora avrai il tempo per fare altre cose. Non dire quando avrai il tempo, perché forse non l'avrai mai, se non ora!"

sabato 3 novembre 2007

Mi si perdoni lo sfogo...

...ma provo un gran senso di disagio nel sentire ogni santo giorno rimbalzare su tv e giornali, da destra a sinistra e da sinistra a destra, quasi in una danza isterica, reciproche accuse di inadeguatezza o di irresponsabilità su questo o quest’altro argomento della vita pubblica italiana. Ma trovo ancor più odioso ciò si manifesti anche d’innanzi a cruenti e drammatici fatti di cronaca, come sta avvenendo a mio parere in maniera del tutto strumentale nelle ultime ore.
Colpa di a, di b, di c, di chi ha governato prima, di chi governa ora, di chi governerà e come sempre, di nessuno.
Non credo sia questo ciò di cui abbiamo bisogno. Non credo saranno gli ormai quotidiani e insopportabili, lasciatemelo dire, scambi di battute al vetriolo fra politici a infondere nei cittadini, soprattutto fra i più giovani, il rispetto e il senso delle Istituzioni, se Queste per prime e indipendentemente da chi è chiamato a governarle, non imparano ad ascoltare.
E qui l'antipolitica non c'entra!