martedì 4 marzo 2008

E sul lavoro si continua a morire...

Mentre in questi giorni i partiti sembrano impegnati a compilare liste, a disegnare organigrammi, a snocciolare sondaggi, a passare da questa a quest'altra tv e a dispensare promesse di chissà quale cambiamento, sul lavoro si continua a perdere la vita.

Cinque operai morti: è questo il bilancio dell'ultima strage, mi sento purtroppo di non definirla in altro modo, accaduta ieri a Molfetta, nel corso delle operazioni di pulitura di una cisterna contenente zolfo.

Nel linguaggio del politically correct si chiamano "morti Bianche". Sono le vittime, troppe volte indifese, di un'Italia che sta svuotando il lavoro di qualsiasi significato che non sia riconducibile al mero produrre. Un numero a dir poco agghiacciante di incidenti, più di un milione l'anno con oltre mille morti, senza considerare il sommerso.

Anche stavolta assisteremo ai soliti discorsi di rito, vedremo sfilare i soliti cortei, osserveremo il solito minuto di silenzio, sentiremo pronunciare i soliti "mai più!". Poi, come sempre, il sipario calerà… fino al prossimo atto.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' triste che in questo Paese si parli di sicurezza sul lavoro soltanto quando accadono tragedie come questa. Quanto poco ormai vale la vita umana...
Bianca

Laura Raffaeli ha detto...

le morti bianche credo che in italia ci siano da sempre, solo che non facevano notizia, basta pensare a quanti muoiono di cancro per l'amianto ecc.
è proprio sotto campagna elettorale che i veri problemi degli italiani salgono a galla, emergono dal sommerso in cui stanno durante tutto il periodo post elezioni.
diventano un cavallo di battaglia per un partito o per l'altro, nient'altro per ciò che abbiamo visto finora.
oggi si parla di morti bianche, alle prossime elezioni forse affronteranno i morti sulle strade, cioè la sicurezza stradale, ma è un problema grave quanto gli altri, ad esempio il traffico di neonati ( è di poco fa la notizia nel salernitano, ma anche questa chissà quando l'affronteranno).
inutili i cortei per un funerale, utile sarebbe disertare in massa le cabine elettorali, ma come si fa? quanti capirebbero e invece si recherebbero lo stesso facendo il gioco di politici che poco sanno di morte sul lavoro (a parte falcone e pochi altri), così come non conoscono il significato di sicurezza stradale visto che girano con autisti ed hanno mille agevolazioni nel traffico e su strade antiche, forse per recarsi a comprare un neonato.
mi intristiscono molto queste cose, cioè il gossip che gira intorno a chi cerca di sopravvivere, cioè il 90% degli italiani ormai: se questa non è decadenza, bo?
ciao, laura