In tema di immigrazione stiamo assistendo ormai sempre più di
frequente a prese di posizione da parte di molti politici locali, in
particolare del Nord Est che non esito a definire sconcertanti.
Borse di studio negate a cittadini extracomunitari, niente case a chi
non ha un reddito adeguato, esortazioni a cambiare paese rivolte agli
italiani nei display informativi elettronici comunali e chi più ne ha
più ne metta. Il tutto ovviamente nel nome di quel valore che è la
sicurezza! Ma sicurezza di chi? Di tutti o soltanto di noi italiani
doc? Mi piacerebbe una volta per tutte si provasse a distinguere con
onestà intellettuale, l'esigenza senza dubbio reale di far rispettare
la legalità, dalle pericolose criminalizzazioni generalizzate, che
sanno tanto di propaganda d'infimo ordine, buona forse solo a coprire
le manchevolezze di una classe politica sempre meno credibile,
litigiosa e incapace di fornire risposte. La sicurezza si garantisce
scrivendo, ma soprattutto applicando leggi giuste, in grado di
perseguire la criminalità in quanto tale, senza distinzioni di razza o
cittadinanza, ma anche favorendo con ogni mezzo, pari opportunità in
primis, i processi di integrazione di quei cittadini che giungono da
altri paesi, non soltanto dell'Unione.
Non mi piacciono coloro che ipocritamente in nome delle regole
dell'economia e della globalizzazione vorrebbero far lavorare gli
extracomunitari in Italia, magari sottopagati o addirittura in nero, e
a fine turno rispedirli nei loro luoghi d'origine.