giovedì 24 gennaio 2008

Italia: un Paese a Sovranità Limitata



La bufera sulla volutamente mancata visita del Papa alla Sapienza sembra essersi un po' placata. Ciò non toglie, tuttavia, che il problema di un'ingerenza sempre più massiccia della Chiesa nella nostra vita pubblica  e civile esista e necessiti di essere affrontata. Non mi pare infatti vi siano argomenti di natura etica che in questo Paese possano essere affrontati con la serenità che una pacifica convivenza imporrebbe.
Famiglia, ricerca  medico-scientifica, eutanasia, contraccezione, fecondazione assistita e chi più ne ha più ne metta, fino alla mai troppo chiacchierata Legge 194 sull'aborto sembrano divenuti ormai dei tabù. Col favore e perchè no, la complicità di una classe politica debole, guidata fin troppo spesso dal mero opportunismo e di una certa stampa sottomessa al potente di turno, questi temi divengono motivo di esasperato scontro ideologico tra opposte fazioni.
Il vedere così tanti politici in pellegrinaggio a Piazza San Pietro domenica scorsa per portare solidarietà a Ratzinger beh, almeno a me, ha dato più la sensazione della sottomissione che di una manifestazione di amore verso la libertà di parola.
Non sarebbe forse più Cristiano da parte dei nostri politici, non sempre vergini sotto il profilo morale, occuparsi dei bisogni concreti dei cittadini, di qualsiasi credo, lasciandoci almeno padroni della nostra coscienza?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è tanto più vero pensando a questo Papa, che sta rapidamente cancellando secoli di lento avvicinamento della Chiesa al mondo reale. Allora torniamo al Medio Evo veramente, quando Stato e Chiesa erano contrapposti, almeno potremo decidere da che parte stare!!
Vale

Unknown ha detto...

Parlando con alcuni preti ho scoperto di essere, con il mio handicap, una prescelta. La sofferenza interpretata come dono, però, non sempre è facile da accettare. Io, nonostante tutto, conduco una vita serena ed intensa ma ci sono persone che non riescono a respirare autonomamente, altre che soffrono le pene dell'inferno ed altre ancora che devono restare immobili per sempre. Per questi e molti altri casi io credo sia cristiano non imporre scelte. Vorrei che ciascuno potesse trovare la soluzione più vicina al proprio modo di pensare, sentendosi libero di usare le cellule staminali o di staccare la spina...

Anonimo ha detto...

questo papa cammina all'indietro...
dopo l'infelice uscita sugli animali "esseri senza futuro", si ben preoccupato di affermare che il processo a Galileo Galilei è stato un processo equo... ora mancano i roghi e la caccia alle streghe!
mah! che tristezza!
Stefanover.

Anonimo ha detto...

il tuo blog mi piace, se ti va linkiamoci. Stefanover/Banjo.

Anonimo ha detto...

Ci sarebbe molto da dire sul tema dei rapporti tra stato e chiesa, tanto longa è la manus del papa nella vita pubblica italiana (cominciamo con gli insegnanti di religione, con l'influenza della chiesa sulle decisioni addirittura legislative e finiamo con i vantaggi fiscali). Molti amici stranieri mi hanno fatto notare l'onnipresenza del papa o di chi ne fa le veci nei notiziari italiani. D'altronde, i nostri tg sono anche quelli che fanno i collegamenti in diretta con Striscia la notizia o con la casa del Grande Fratello ("un appuntamento da non perdere, tra poco su questa rete"). Da peccatrice incallita quale sono, che ormai da anni ha prenotato il suo posticino tra le fiamme, vorrei non dover sentire l'opinione di Benedetto XVI su ogni cosa. Da studiosa, vorrei non dover trovare sulla mia posta elettronica appelli alla firma di petizioni in difesa di chi ha osato contestare l'invito di un'autorità religiosa all'inaugurazione dell'anno accademico. Cosa c'entra il papa con l'università? Tanto più che pare volesse parlare non da docente di teologia (comunque più adatto ad intervenire al corso di storia del cristianesimo, che all'inaugurazione dell'A.A), bensì da papa. Mi fermo solo perché non ho tempo, vorrei comunque aggiungere una considerazione, a mio modo di vedere tristissima: il papa si prende, in fondo, lo spazio che gli viene lasciato. Se avessimo una classe politica più decisa, più forte, meno opportunista, forse anche lui se ne starebbe al suo posto, in Vaticano, magari a contare tutti i soldi che gli arrivano con l'8 per mille. O no?
silvia

Laura Raffaeli ha detto...

intanto propongo una firmetta qui:
http://www.petitiononline.com/386864c0/petition.html
per solidarietà ai docenti della sapienza (quelli che hanno avuto il coraggio di dire che il papa poco c'entrava con lìinaugurazione dell'anno accademico), poi..
sarebbe troppo lunga da dire la mia sull'argomento, perchè penso che i nostri non sono politici, la politica è finita da un bel po', e dal 1870 poco è cambiata la situazione, l'unica cosa che mi preme proprio dire è questa: è uno stato non una religione, il più ricco e che governa l'occidente e parte dell'oriente, è il primo in assoluto a vietare tutto mentre è al primo posto per la pedofilia, è il primo a mettere il velo alle donne, ma è anche il primo nelle multinazionali di farmaci, vietando al tempo stesso cure con staminali in questo pezzettino di territorio che lo circonda e si chiama dalla data già citata italia.
per chi è come di me veramente di roma dentro le mura, non esistono scuse: è una dittatura, un impero, forse lo stesso che fece fuori gesù, per poi cambiare il titolo ad un imperatore con quello di "papa".
nessuno considera che per entrare al vaticano occorre passaporto, mentre loro girano liberi, permettendosi anche di non pagare tutta la sicurezza che invece paghiamo noi per loro, quale ad esempio quella che, anche con vanto, avrebbe assicurato amato per una visita in un luogo che non è di culto ma di cultura, si spera sempre più libera (firmare petizione).
siamo al primo posto in europa per numero di componenti delle forze dell'ordine e si muore continuamente sia sulle strade mai controllate, che per criminalità: sono tutti impegnati, pagati da noi italiani ovviamente, a dare sicurezza solo a membri di un altro stato, vaticano in primis (ne sanno qualcosa i vigili romani e questi ultimi stessi), per finire con le scorte a finti politici, burattini di qualche cardinale.
concludo col dire che l'"italia" o succursale dello stato pontificio, è lo stato più massone del mondo e, come per la pedofilia, putroppo anche la massoneria certo non è donna.
chiudo qui, e mi sono tenuta ;O) ciao