sabato 13 settembre 2008

Scuola: la lettera di una studentessa

"Questa è la realtà: incivile."
Una voce tra mille.
"17 anni, atrofia spinale, funzionalità rimasta: avambraccio destro" questa sono io. Ma non solo.
"Studentessa del quarto anno, liceo classico " sono anche questo, oltre a molto altro. Come ogni studentessa mi appresto anch'io ad intraprendere un nuovo anno, purtroppo però la mia mente non è occupata soltanto dal pensiero della tipologia di diario da comprare o dei compiti che mi rimangono da fare. Infatti io e la mia famiglia abbiamo ricevuto la "lieta" notizia che quest'anno mi spettano non più 18 ore di sostegno - con le quali non si riusciva comunque a soddisfare totalmente le mie necessità - bensì 9. Praticamente qualcosa in più di un'ora al giorno.
"Quest'anno ci sono stati molti tagli", saprete già grazie alle giornaliere nenie di quotidiani e televisioni .
Mi domando: cosa ci può essere ancora da tagliare in tali situazioni? L'insegnante di sostegno, oltre ad essere un diritto, è una necessità. Il suo ruolo- finalizzato alla copertura delle ore in cui sono costretta a mancare, nonché alla copiatura di appunti, esercizi ecc. per i quali lo sforzo eccessivo potrebbe comportare la totale perdita di forza rimastami al braccio- è irriducibile ed insostituibile. Diversamente dovrei rimanere nella speranza di aiuto da parte dei compagni o dei professori curriculari per semplice solidarietà, ed il mio diritto sfuma per questi cosiddetti "tagli" che umiliano me insieme a tutte le persone con le stesse o similari necessità, infierendo con ulteriori problemi in chi già ne ha molti.
Ed il mio, vi assicuro, è un caso tra molti, un caso che a paragone con altri è quasi niente.
Le giuste proteste che avanzano in questi giorni da parte dei familiari di questi sfortunati ragazzini e di insegnanti da testimonianza alle mie parole.
Questa mia voce tra mille, non per cullarvi nella pausa caffè, ma per rendere nitida una realtà, per tastare con mano.
E' già da tempo che la nostra civiltà da segnali d'inciviltà. Gli animali, e nemmeno tutti, sopprimono il più debole per portare avanti la specie sana e forte.
L'uomo si fa chiamare "animale razionale", ma non mi sembra che il suo comportamento sia adeguato ad una tal definizione.
Anche con problemi, anche se bisognosi di sussistenza, i deboli possono essere più forti dei cosiddetti forti e diventare una risorsa, una potente risorsa.
Non lo sapevano ancora gli Spartani che preferivano gettare i "difettosi" dalla rupe Tarpea o dal monte Taigeto , ma noi lo sappiamo, dovremmo saperlo, se n'è fatta di strada da allora.
Eppure eccomi qua, costretta a scrivere per denunciare uno dei tanti segni d'inciviltà, d'irrazionalità.
So che non cambierà ugualmente nulla dopo queste mie righe, e ciò è triste considerando che ho solo 17 anni, ma una speranza rimane sempre: che qualcuno sappia e pensi.
E so comunque con la stessa certezza, anzi di più (per fortuna), che riuscirò anche quest'anno, che mi sbraccerò più del dovuto per ottenere quello che un mio comune coetaneo ottiene con la metà degli sforzi.
Mi auguro che sia così anche per tutte le altre sfortunate vittime, lo spero vivamente davvero.
Questa tuttavia è la realtà.
P. T.

sabato 14 giugno 2008

Disabili: il numero è destinato a crescere nei prossimi anni

Purtroppo non si tratta delle considerazioni delle solite Cassandre o dei soliti pessimisti. No: come ha fatto giustamente notare in un recente seminario di studi su disabilità e vita indipendente il Segretario dell'Associazione "Luca Coscioni" Marco Cappato, in un Paese come il nostro che continua inesorabilmente ad invecchiare, il numero dei portatori di handicap o di coloro che necessitano di aiuto è necessariamente destinato ad aumentare.
Ecco allora che lo Stato centrale, ma ancor più gli enti locali (Disponibilità fondi permettendo), dovranno essere in grado di fornire un aiuto concreto tanto ai singoli quanto alle famiglie, affrontando un problema che a questo punto non può più definirsi esclusivamente di categoria.
Attualmente, dati Istat alla mano, i disabili in Italia sono all'incirca 2,8 milioni, ma nel 2020 potranno aumentare del 70%.
Iniziamo a pensarci!

giovedì 22 maggio 2008

Aumentano gli animali abbandonati

Sono soprattutto i cani e i gatti le innocenti e ignare vittime di questi "umani" comportamenti... si fa per dire!
Il fenomeno, stando ad una recente inchiesta dell'Independent risulta in preoccupante aumento. a dimostrarlo sono le tante strutture atte a ospitare animali abbandonati che rischiano il collasso. Colpa della crisi, dice qualcuno, che non permette più a tante famiglie, anche nel Regno di Sua Maestà, di arrivare alla fine del mese. Ecco quindi che l'unica soluzione sembra essere quella di dare il ben servito all'amico a quattro zampe, considerato una sorta di bene superfluo, troppo oneroso, del quale si può fare a meno.
Chi ha avuto o ha la fortuna di poter tenere un animale in casa, amandolo e prendendosene cura credo possa convenire con me che la crisi economica non c'entra. A mio avviso è la concezione dell'usa e getta, tanto cara a noi contemporanei a far si che un cane o un gatto abbiano per molti, grandi e piccini, lo stesso valore di un telefonino, di un'automobile ecc., insomma di un qualsiasi giocattolo da utilizzare fin tanto che fa comodo per poi liberarsene quando ci si stanca o si trova un'altra distrazione... anche questo fa parte della religione del consumo!

martedì 13 maggio 2008

Tu vuò fa l' americano... ma si nato in Italy!

Non posso fare a meno di pensare a questa simpatica canzone di Carosone quando nei talk show televisivi soprattutto, ma anche in molti giornali i nostri politici provano, per altro con risultati al quanto discutibili, a scimmiottare le democrazie anglosassoni. Dopo premierati non ben identificati e question time nebulosi, per fare un esempio, l'ultima scoperta è il cosiddetto "Governo Ombra" messo in piedi dal PD. Ma che cos'è un Governo Ombra? In Inghilterra il Governo Ombra o Shadow Cabinet è una sorta di esecutivo riconosciuto e istituzionalizzato di minoranza dove ministri paralleli a quelli in carica forniscono la posizione ufficiale dell'opposizione su determinati argomenti, incalzando senza sconti i loro colleghi di maggioranza e proponendo soluzioni alternative. Ma in Italia, patria dell'inciucio e del papocchio per antonomasia, dove le opposizioni la maggior parte delle volte sono solo di facciata, è lecito domandarsi cosa saprà o potrà fare il Governo Ombra. Oltre a una collaborazione nella realizzazione delle riforme, riuscirà a mettere sul tavolo problemi come conflitto d'interessi, rispetto della legalità, libertà di informazione, sistema radiotelevisivo e così via?

mercoledì 23 aprile 2008

E la politica scoprì la sicurezza...

Mentre da settimane la politica sembra fare a gara nel proporre soluzioni in tema di sicurezza, non posso esimermi dal notare una sorta di generalizzazione demagogica quanto fastidiosa nell'affrontare, seppure al momento solo a parole, il problema.
Che i cittadini, italiani e non, si sentano meno sicuri e meno protetti, beh, non è necessario ce lo ricordino i partiti; basta girare un po' per le nostre strade... possibilmente senza scorta, per comprendere quanto sia facile rischiare d'imbattersi in scippi o aggressioni.
Tuttavia ho la sensazione si stia cercando una sorta di capro espiatorio, strumentalizzando a dismisura il fenomeno immigrazione. Essere stranieri non significa essere delinquenti. Diciamo piuttosto, senza ipocrisia, che l'ormai consolidata tendenza tipicamente italiana al non rispetto e alla non applicazione della Legge fornisce a chi delinque, la nazionalità c'entra poco, un territorio assai più appetibile di altri dentro il quale agire.
Mi piacerebbe tanto però che accanto alla lotta legittima e sacrosanta alla microcriminalità si dimostrasse il medesimo rigore nei confronti di quella criminalità che non esito a definire "mafiosa", spesso tollerata, in giacca e cravatta, fatta di corruzione, clientelismo, disinformazione, ingiustizia e chi più ne ha più ne metta!
Un sistema che come un cancro ogni giorno violenta, corrode, deruba e mortifica indisturbato le nostre Istituzioni, la nostra cultura, il nostro futuro e la nostra libertà.

lunedì 21 aprile 2008

La denuncia di Jean Ziegler

La notizia, almeno in Italia, CORRIERE e poche altre testate a parte, non ha ricevuto il risalto che a mio avviso avrebbe meritato.
L'aumento dei prezzi dei generi alimentari sta diventando nelle zone povere del pianeta un'emergenza che rischia di avere tutte le proporzioni di un vero e proprio, quanto silenzioso, omicidio di massa.
A lanciare quello che suona come un grido d'allarme è stato dal giornale austriaco Kurier am Sonntag Jean Ziegler, Relatore ONU per il Diritto al Cibo e sociologo da sempre impegnato nell'attenta analisi delle problematiche dei Paesi in via di sviluppo. Lo studioso ha fatto notare come in un futuro neppure troppo lontano i poveri potrebbero ribellarsi contro i loro oppressori, proprio come fu alla fine del Settecento con la Rivoluzione Francese e come già sta avvenendo in alcune regioni dell'Africa.
La colpa, oltre alla crescita nell'ambito dei biocarburanti e delle speculazioni nei mercati, lo sappiamo, è ancora una volta di una globalizzazione dissennata e di un'economia spregiudicata, dove le multinazionali la fanno da padrone e che sta rendendo sempre più ampio e profondo il divario tra nord e sud del mondo.

Voglio concludere questo post con una frase di Josè Saramago:
"...Se si potesse globalizzare il pane, starei dalla parte dei globalizzatori..."

lunedì 24 marzo 2008

Più Cultura per tutti!

Abbiamo mai ascoltato slogan simili dai nostri politici? Certo che no! La Cultura, tanto scientifica quanto umanistica, nei programmi dei partiti italiani sembra ricoprire sempre più un ruolo di second'ordine.
Eppure, che nel nostro bel Paese di Cultura (con la C maiuscola) ve ne sia un gran bisogno lo testimoniano anche i dati riportati in un articolo del Prof. Tullio De Mauro, noto linguista, apparso sul sito di INTERNAZIONALE un paio di settimane fa dal significativo titolo "Analfabeti d'Italia" e che credo dovrebbe far riflettere.
Da due indagini comparative svolte in diversi paesi tra il 1999 e il 2005 l'italia batte praticamente tutti: soltanto il venti per cento degli adulti infatti saprebbe veramente leggere, scrivere e far di conto. Un dato assai preoccupante che tanto la politica quanto molti mezzi di informazione sembrano però aver ignorato o quasi.
Non sarebbe forse il caso, viste le elezioni ormai alle porte, di tornare a parlare di educazione, di scuola, di università, di ricerca, di formazione... di futuro? Già, perchè se non si imparerà ad investire prima di tutto sul nostro capitale umano, rendendolo competitivo prima di tutto
sul piano delle conoscenze, beh, probabilmente a poco servirà stare a discorrere di ristagno economico e produttivo, di crisi del lavoro, di scarsa partecipazione alla vita pubblica e democratica dei giovani e così via.

sabato 22 marzo 2008

Auguri di buona Pasqua!

Auguro a tutti una Pasqua serena e vi saluto con un pensiero del grande Tiziano Terzani:

"Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgoglio, la vanità... Lentamente bisogna liberarcene. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi. E il momento di uscire allo scoperto; è il momento d'impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi."

(Da: LETTERE CONTRO LA GUERRA)

mercoledì 19 marzo 2008

Prima gli affari, poi i diritti umani... ma con discrezione!

Sembra proprio essere questo il messaggio, neppure tanto subliminale,
che il mondo cosiddetto libero sta facendo passare in questi giorni
sulla sanguinosa repressione in Tibet. Prima il glissare del Vaticano
(anche se oggi, in modo soft Ratzinger ha rotto il silenzio) e accanto
l'utilitaristica cautela dei governi. Dov'è finito tutto
l'anticomunismo occidentale? Dov'è finita tutta la nostra sensibilità
verso il rispetto dei diritti umani?
Ah già, tra qualche mese si celebreranno le Olimpiadi, con gli annessi
e connessi legati a un evento sempre più svuotato del suo significato
originario, dove la passione per il business supera di gran lunga
quella per lo sport.
"Gli atleti italiani rinuncino alle Olimpiadi": è stato l'appello di
Beppe Grillo lanciato dal web. Credo anche questo potrebbe
rappresentare un bel modo per testimoniare la nostra solidarietà a un
popolo fra i più pacifici del pianeta e che attraverso la sua
religione mai ha portato sangue, ma solo AMORE e RISPETTO per tutte le
creature viventi.
E se Olimpiadi ci dovranno essere, beh, i giornalisti facciano la loro
parte raccontandoci, oltre alle gare s'intende, anche qualcosa di
quella Cina che dai riflettori dell'informazione amerebbe tenersi un
tantino troppo alla larga.

P. S. Esprimo la vicinanza di questo mio piccolo blog e spero anche di
coloro che lo frequentano, al Dalai Lama e alla sua gente.

lunedì 17 marzo 2008

L'assordante silenzio di Benedetto

Confesso di esser al quanto sconcertato, anche se non credente, dal silenzio del Vaticano sulla repressione in atto in queste ore in Tibet. Di fronte a tanta inaudita violenza a danno di innocenti inermi v'è a mio avviso un obbligo morale ancor prima che religioso e politico, di gridare tutta la propria indignazione.
Nell'entourage del Pontefice qualcuno ha motivato questa scelta, a quanto sembra con un po' di imbarazzo, con la necessità di salvaguardare i già non facili rapporti della Santa Sede con la Cina. Mi pare francamente un eccesso di realismo politico che fa assai poco onore tanto alla Chiesa cattolica come Istituzione, quanto a coloro che in essa si riconoscono.

giovedì 13 marzo 2008

Un po' di sana onestà intellettuale!

Il dibattito politico è rivolto in queste ore al caso della candidatura di Ciarrapico nel centrodestra e più precisamente al suo non aver mai rinnegato la propria appartenenza ideologica al fascismo. Da una certa area culturale poi, la sua presenza nelle liste del P.D.L. sembra divenuta quasi una sorta di spot elettorale!
Premetto, chi mi conosce lo sa bene, di non aver mai avuto alcuna simpatia né per le "gesta" tutt'altro che gloriose espresse dai protagonisti del ventennio, né tanto meno, tornando ai giorni nostri, per il Silvio pensiero.
Gli studi storici e una conseguente pubblicazione mi hanno piuttosto portato ad approfondire e amare la figura e l'opera di Carlo Rosselli, fiero oppositore e vittima troppe volte dimenticata del totalitarismo nazifascista.
Mi sembra tuttavia al quanto esagerato il rumore creatosi intorno a questa vicenda. Non dimentichiamo che alcuni illustri e autorevoli esponenti dell'ex centrosinistra e dell'attuale sinistra cosiddetta radicale si sono con orgoglio più volte proclamati e tuttora si proclamano comunisti, senza che giornali ed intellettuali se ne siano mai meravigliati.
Eppure, non serve ce lo ricordi il Cavaliere, anche il comunismo, quanto a misfatti non è stato certamente da meno!

giovedì 6 marzo 2008

Tina: una vita per le donne

Con la morte di Tina Lagostena Bassi è' venuto a mancare uno dei punti
di riferimento più significativi nell'ambito della difesa di tante
donne vittime di abusi. Avvocatessa coraggiosa e determinata trovò
sempre la forza di rompere quel muro di silenzio e perchè no, di
indifferenza che per tanto tempo aveva caratterizzato buona parte
della società italiana su questo argomento.
Fu lei ad usare per la prima volta in un'Aula di Tribunale la parola
stupro. E fu sempre lei, col suo impegno civile e politico, tanto in
Italia quanto in Europa a battersi per una sempre maggiore
consapevolezza e affermazione dei diritti delle donne.
Questo Paese non la dimentichi!

martedì 4 marzo 2008

E sul lavoro si continua a morire...

Mentre in questi giorni i partiti sembrano impegnati a compilare liste, a disegnare organigrammi, a snocciolare sondaggi, a passare da questa a quest'altra tv e a dispensare promesse di chissà quale cambiamento, sul lavoro si continua a perdere la vita.

Cinque operai morti: è questo il bilancio dell'ultima strage, mi sento purtroppo di non definirla in altro modo, accaduta ieri a Molfetta, nel corso delle operazioni di pulitura di una cisterna contenente zolfo.

Nel linguaggio del politically correct si chiamano "morti Bianche". Sono le vittime, troppe volte indifese, di un'Italia che sta svuotando il lavoro di qualsiasi significato che non sia riconducibile al mero produrre. Un numero a dir poco agghiacciante di incidenti, più di un milione l'anno con oltre mille morti, senza considerare il sommerso.

Anche stavolta assisteremo ai soliti discorsi di rito, vedremo sfilare i soliti cortei, osserveremo il solito minuto di silenzio, sentiremo pronunciare i soliti "mai più!". Poi, come sempre, il sipario calerà… fino al prossimo atto.


martedì 26 febbraio 2008

Viva la Rai...

Cercare di comprendere la realtà tributaria italiana non è certo cosa
semplice, lo sanno bene i contribuenti. Appare tuttavia quanto meno
assurdo, se non addirittura inaccettabile, l'invito al pagamento del
Canone Rai anche per i possessori di personal computer o di
videofonini.
La norma che disciplina la materia, non ridete, è un ormai sbiadito
Regio Decreto del 1938 che non parla neppure di tv, ma di
radioaudizioni!
Come è stato fatto notare in un interessante articolo apparso ieri su
Repubblica: "la funzione principale e spesso esclusiva di questi
apparecchi non è quella di ricevere programmi televisivi, bensì
comunicazioni telematiche o telefoniche".
Forse qualcuno finge di non sapere che per poter accedere alla rete
occorre già pagare un canone a un provider?
Non sarebbe meglio che lo Stato e Mamma Rai si preoccupassero un po'
di più di migliorare la qualità dell'offerta televisiva pubblica, e
un po' meno dei compensi milionari elargiti a conduttori, veline e
compagnia?

martedì 19 febbraio 2008

I nuovi eroi del Niente

Sono giovani, anzi giovanissimi, talvolta così giovani da non essere neppure perseguibili penalmente, ma con addosso un carico di aggressività e rabbia da far paura. Sono i protagonisti di quel fenomeno psicologico e sociale che porta il nome di bullismo.
Non passa giorno in cui i media non diano notizia di odiosi episodi di violenza accaduti per mano di ragazzetti imberbi, forti soltanto quando in gruppo e agnellini spaventati pronti a cercare l'aiuto di mamma e papà quando finiscono nei guai.
Dove sono le istituzioni, scuola e famiglia in particolare? E per scuola e famiglia non intendo quelle entità astratte sempre chiamate in causa dalla politica quando fa comodo, bensì insegnanti e operatori, padri e madri che forse dovrebbero iniziare ad occuparsi sul serio dei loro alunni e dei loro figli, magari delegando un po' meno e provando a non far ricadere sempre le responsabilità su questa società che non funziona come dovrebbe, sul consumismo, sulla tv, su internet, sul telefonino e così via.
Non v'è dubbio che quello del genitore, da sempre non sia il mestiere più facile, ma voler soltanto guardare al problema, diciamolo, qualche volta con troppo perdonismo da parte di certe correnti educative, non sembra produrre grandi risultati.
Anche in questi giorni le cronache ci parlano di un tredicenne letteralmente perseguitato e picchiato da un paio di suoi compagni soltanto per una passione artistica probabilmente giudicata poco virile come la danza classica.
 

mercoledì 13 febbraio 2008

I Nuovi Crociati

Che questa politica avesse ormai ben pochi valori da trasmettere, beh, lo avevamo capito già da tempo, ma direi che adesso davvero si sta raschiando il fondo!
Gli argomenti per convincere elettrici ed elettori a votare da questa o quella parte sembrano non essere più l'economia, i salari che non aumentano, il costo della vita che invece aumenta eccome, la lotta all'evasione fiscale, la ricerca scientifica, il conflitto di interessi, l'assetto radiotelevisivo, il rispetto della legalità, qualche piccola riforma istituzionale (magari una nuova Legge Elettorale... non domandiamo troppo) e chi più ne ha più ne metta.
No, oggi la competizione elettorale sembra giocarsi tra chi è antiabortista e chi invece lo è di più!
Quanta disonestà intellettuale! Quanta ipocrisia!
Come ha ben scritto una lettrice su questo blog: "il nostro è un paese col più basso tasso di natalità, certo non per aborto". Perchè non dire allora che gli anticoncezionali piacciono anche ai cattolici e non soltanto a noi miscredenti? Perchè non dire che le ragioni del nostro essere uno fra i paesi col più alto numero di anziani va ricercato altrove?
E perchè infine non dire che i milioni di bambini morti nel mondo ogni anno non vengono uccisi dalle interruzioni volontarie di gravidanza bensì dalla fame, dalla miseria e dalle guerre?
Ciò che mi rattrista è il fatto che forse, rispetto a questo cosiddetto Nuovo che Avanza, la tanto bistrattata "Prima Repubblica" ha saputo, trent'anni fa, affrontare con più serietà e rispetto argomenti così importanti.
Chissà se tra poco qualcuno comincerà a porre in discussione anche il divorzio...!

mercoledì 6 febbraio 2008

Giornata per la Vita... e ancora polemiche!

Lo so, sarebbe più semplice parlar d'altro, ad esempio delle prossime elezioni…

I giornali e le tv in queste ore non stanno facendo altro!

Invece no, non è di sfide tra destra e sinistra che mi interessa parlare, non è il copione ormai consunto di una politica neppure più capace di convincere se stessa ad interessarmi in questo momento.

L'argomento che mi preme affrontare riguarda l'ultima tirata di Benedetto XVI all'Angelus di domenica scorsa su aborto ed eutanasia in occasione della Giornata per la Vita. Presa di posizione per altro ben nota e legittima, ma che non manca di suscitare in me un certo disagio.

Vita… già, intanto mi piacerebbe sapere dagli uomini di Chiesa, lo dico da agnostico e senza alcun intento polemico, che cosa essi intendano quando si parla di vita, se il semplice fatto di un corpo il cui cuore batta, non importa se spontaneamente o per mezzo di una macchina oppure qualcosa di più!

E ancora: chi può assumersi davvero il diritto di sentenziare, assolvendo oppure condannando quelle che sono questioni che attengono solamente alle singole coscienze?

Non mi piacciono i facili giudizi la cui ragion d'essere deriva più da un cieco dogmatismo religioso ma, diciamolo pure anche laicista, piuttosto che dall'esperienza e dal confronto diretto con l'umana sofferenza.

Credo che scegliere o dover scegliere di porre termine a una gravidanza, così come scegliere o dover far scegliere di staccare la spina rappresentino ferite talmente profonde nell'interiorità di chi le vive, da non consentirci altro che non sia una riflessione pacata e ragionata piuttosto che una caccia al peccatore.

Sia chiaro, in uno Stato Laico la Chiesa Cattolica, così come qualsiasi altra Chiesa è libera di esprimere i propri valori e i propri precetti, ma fuori dai palazzi della politica, primo fra tutti il Parlamento, luogo questo dove le leggi scritte devono rappresentare tutti i cittadini, qualsiasi siano le fedi o le convinzioni morali che li animano.

Quanto infine al documento degli atenei romani sulla rianimazione dei feti anche senza il consenso della madre, beh, mi piacerebbe che i medici potessero essere posti nelle condizioni di considerare più la qualità della vita di chi viene al mondo piuttosto che la sua mera sopravvivenza.

giovedì 31 gennaio 2008

Italiani Brava Gente...

Ormai, siamo onesti, parlar male della classe politica è diventato un po' come sparare sulla Croce Rossa: a testimoniare il lavoro svolto dai governi, tanto di sinistra quanto di destra v'è un Paese a mio modesto parere giustamente definito in declino da più di un'autorevole testata giornalistica straniera.

Ma che dire di noi? Dico noi cittadini che dai politici veniamo sempre chiamati in causa, una volta per scendere in piazza, una volta per disertare questo o quel referendum, una volta per pagare le tasse e un'altra per non pagarle.

Credo sia corretto e intellettualmente onesto iniziare anche noi ad interrogarci su quanto facciamo o potremmo fare per questa Nostra Italia.

Ad ognuno di noi capita quotidianamente di confrontarsi, in prima o in terza persona, con comportamenti tutt'altro che civili e ben lontani da qualsiasi senso del bene comune.

Partiamo pure dalle piccole cose: quante volte per esempio i parcheggi riservati ai disabili vengono occupati, con la scusa dei cinque minuti, da chi non ne ha per sua fortuna diritto? Oppure quante volte la carta del chewingum o il pacchetto vuoto di sigarette finiscono per terra anziché dentro il cestino dei rifiuti? Quante volte per far prima evitiamo la raccolta differenziata? E ancora quante volte fingiamo di dimenticarci di chiedere all'idraulico, all'elettricista, al muratore, al dentista e così via, confidando in un po' di sconto, la ricevuta fiscale al termine di un lavoro?

Sono solo degli aspetti, magari secondari e trascurabili potrebbe dire qualcuno, ma emblematici di una società.

I politici non sono dei marziani calati sulle istituzioni a nostra insaputa… i politici ce li mettiamo noi scegliendoli attraverso il voto, per convinzione, per simpatia, per convenienza o a volte pure per ignoranza.

Chissà se con una società più consapevole dei propri doveri, ma anche dei propri limiti, la politica sarebbe più pulita e meno lontana?

sabato 26 gennaio 2008

Per il Bene del Paese…

A poche ore dalla caduta del Governo non v’è politico o partito che oggi non proponga la sua ricetta per curare i malanni italiani.
- Per il bene del Paese è meglio andare al voto… - per il bene del paese occorre un governo tecnico… - per il bene del paese occorre fare le riforme…
Di fronte al tutt’altro che incoraggiante spettacolo offerto dalla politica negli ultimi giorni fino alla vergognosa gazzarra di ieri in senato (al confronto i rifiuti in Campania sembrano un salubre prato di montagna), sul serio qualcuno vuole ancora farci credere d’aver a cuore gli interessi di noi cittadini?
Siamo seri: sappiamo tutti che non saranno né una legge elettorale prodotta alla spicciolata da un governo di transizione che dovrà per forza di cose cercare di mettere d’accordo tanto i grandi quanto i piccoli partiti, né tanto meno i prossimi possibili miracoli di Mister B a restituire dignità e credibilità alla nostra Italia.
Forse sarebbe un bel gesto da parte di tutti fermarsi e provare a riflettere sui veri mali che da troppo tempo affliggono la vita pubblica: mi riferisco per esempio alla sempre più diffusa disonestà intellettuale di molta stampa e al sempre più carente senso del bene comune. Male quest’ultimo tuttavia che non riguarda soltanto i politici ma anche parecchi cittadini.
So bene che a cambiare governo ci si impiega meno che a cambiare una cultura, ma forse è soltanto da qui che si potrà giocare la vera sfida sul futuro.

giovedì 24 gennaio 2008

Italia: un Paese a Sovranità Limitata



La bufera sulla volutamente mancata visita del Papa alla Sapienza sembra essersi un po' placata. Ciò non toglie, tuttavia, che il problema di un'ingerenza sempre più massiccia della Chiesa nella nostra vita pubblica  e civile esista e necessiti di essere affrontata. Non mi pare infatti vi siano argomenti di natura etica che in questo Paese possano essere affrontati con la serenità che una pacifica convivenza imporrebbe.
Famiglia, ricerca  medico-scientifica, eutanasia, contraccezione, fecondazione assistita e chi più ne ha più ne metta, fino alla mai troppo chiacchierata Legge 194 sull'aborto sembrano divenuti ormai dei tabù. Col favore e perchè no, la complicità di una classe politica debole, guidata fin troppo spesso dal mero opportunismo e di una certa stampa sottomessa al potente di turno, questi temi divengono motivo di esasperato scontro ideologico tra opposte fazioni.
Il vedere così tanti politici in pellegrinaggio a Piazza San Pietro domenica scorsa per portare solidarietà a Ratzinger beh, almeno a me, ha dato più la sensazione della sottomissione che di una manifestazione di amore verso la libertà di parola.
Non sarebbe forse più Cristiano da parte dei nostri politici, non sempre vergini sotto il profilo morale, occuparsi dei bisogni concreti dei cittadini, di qualsiasi credo, lasciandoci almeno padroni della nostra coscienza?

martedì 22 gennaio 2008

Pensionamento anticipato per ITALIA.IT

Proprio così: il portalone, uno fra i progetti più fallimentari,
inaugurato all'incirca un anno fa dal Ministro Rutelli e costato una
quarantina di milioni di euro (avete letto bene), qualche giorno fa ha
chiuso i battenti.
Non solo infatti il sito continuava a proporre clamorosi errori, come
avevano inutilmente denunciato più volte gli operatori del turismo, ma
la sua fruizione da parte dei comuni utenti della rete è stata
pressochè nulla. Insomma, l'ennesimo spreco, ma forse sarebbe meglio
definirlo furto, di denaro pubblico. Un fatto grave a cui il Governo e
una parte della stampa non hanno pensato però di riservare troppo
spazio, nè tanto meno qualche risposta ai Cittadini...

lunedì 14 gennaio 2008

Anno nuovo... problemi di sempre!!!

Già, perché in questo strano Paese i problemi quand'anche travestiti da emergenze sono sempre gli stessi da anni, se non addirittura da decenni.
Ma come si fa a chiamare emergenza quella dei rifiuti in Campania? Ci vuol proprio un gran bel coraggio, tanto da parte della politica, quanto da parte dei cosiddetti mezzi di"informazione".
Negli ultimi giorni, di fronte a uno spettacolo che ha fatto il giro del mondo, il nostro premier, facendo un po' la voce grossa (non che gli riesca troppo bene... ) predica, probabilmente anche a ragione la solidarietà delle altre Regioni verso la "bella Napoli" in un momento tanto delicato come questo.
Come cittadino, credo sia dovere di ognuno fare la propria parte, ma come Italiano, beh, non posso fare a meno di domandarmi, magari con un po' di retorica, se non si tratti ancora una volta dell'ennesima soluzione tampone o dell'ennesima presa per i fondelli... naturalmente griffata made in Italy!